Perché è importante puntare sulla città intelligente o smart? Per tantissime ragioni ma in primis per la sopravvivenza della città stessa, oggi oltre metà della popolazione mondiale risiede nelle città, sempre più simili a delle vere e proprie megalopoli brulicanti di persone, questo significa che circa il 50% della popolazione mondiale ossia 3,9 miliardi di persone vivono in un’area che è pari al 3% della superficie terrestre. Il fenomeno dell’urbanizzazione è tutt’ora in crescita e le stime parlano che nel 2030 le persone residenti nelle città supereranno il 60% del totale, è facile comprendere che a questo ritmo la vita nelle città non sarà più sostenibile, a rischio vi è la salute delle persone, la tenuta sociale e la vivibilità, inclusa la sicurezza.
Lo scopo di una città dovrebbe invece essere quello di offrire la piena vivibilità ai propri cittadini, offrendo dei servizi efficienti e un ambiente sano, invece l’attuale modello di sviluppo rischia seriamente di andare nella direzione opposta, ed è per questo che si rende necessario un rapido cambio di passo che si traduca nella capacità di ridisegnare le nostre città in chiave intelligente.
Per Città e Comunità Sostenibili intendiamo la qualità di contribuire allo sviluppo sostenibile e alla resilienza attraverso solide basi decisionali e l’adozione di una prospettiva di lungo e breve termine.
Perché una città come Torino possa avviare questo percorso si dovrà in primis come detto ritrovare uno spirito di comunità, senza la comunità nessun progetto potrà mai attecchire e gettare radici, non a caso si parla più che di città smart di comunità sostenibili e resilienti.
Una comunità diventa sostenibile e insieme resiliente nel momento in cui partendo da una revisione del proprio impianto legislativo e in generale di una governance più intelligente ed incisiva è in grado di adottare misure strategiche di medio lungo periodo.
Occorrerà dunque ripensare, riprogettare la governance urbana, immaginare un disegno nuovo della Torino futura, di una città che guardi lontano ma che sia ben radicata sul suo territorio, che incentivi le produzioni locali e privilegi la filiera corta, una città capace di competere sul piano internazionale puntando sulle proprie eccellenze e soprattutto sulla propria identità, e di farlo senza timori reverenziali.
L’appello è perché tecnici, politici, amministratori ed in generale i portatori di interesse tutti, si interroghino sul modello di città del futuro, individuando nuovi percorsi e nuove linee di sviluppo capaci di garantire una crescita sostenibile e una piena vivibilità delle nostre città, noi ci siamo e saremo aperti a discutere con tutti coloro che realmente hanno a cuore il futuro di Torino.