Feltri è stato a dir poco inopportuno e maleducato, ma le sue parole hanno il merito di riaprire il tema lungamente discusso ma mai risolto della questione meridionale. L’area del mezzogiorno d’Italia è forse inferiore da un punto di vista economico, o di opportunità per i suoi giovani, o possiede un ritardo infrastrutturale ed un’offerta sanitaria inferiore per colpa delle parole poco opportune di Feltri o della precisazione della giornalista Annalisa Chirico (brava e meridionale)?
Io sono meridionale, nato e cresciuto in meridione, e sono profondamente legato alla mia terra, e per colpa di una politica incapace di offrire opportunità ai propri giovani che si formano nelle università italiane, non ho potuto, come tanti altri, farne ritorno. Così viviamo esuli dalla nostra terra, dal nostro fantastico Sud.
Tutto questo è forse colpa di Feltri? o di una carenza infrastrutturale, e di un gap tecnologico che diventa sempre più evidente soprattutto nelle università (vedi statistiche dei migliori atenei in Italia ), a tutto questo si aggiunge un sistema clientelare ed una classe politica spesso inadueguata o incapace di difendere e pretendere equità per il Sud.
Vogliamo forse dire che i mali del Sud non esistono e scandalizzarci di fronte le parole di Feltri? Forse per chi non conosce il Sud si, per chi lo ama, invece quelle parole dovrebbero essere brandite come una spada per dire basta.
Nessuno si è mai scandalizzato alle parole di Banfleld quando nel suo libro ” Le basi morali di una società arretrata” coniò il termine familismo amorale, facendo esplicito riferimento, con un’accezione non certo positiva, al meridione d’Italia, nessuno si scandalizzó quando Carlo Levi nel suo famosissimo “Cristo si è fermato ad Eboli”, ci descriveva come custodi di un’atavica arretratezza, descrivendo la promiscuità all’interno di case sporche che i contadini lucani condividevano con gli animali (galline, maiali, asini) o quando definiva i suoi colleghi (lui non si era mai abilitato) i medica ciucci…
è vero anche che solo noi possiamo parlare male del Sud, ma cerchiamo di focalizzare bene cosa bisogna combattere per il nostro riscatto, non lasciamoci ingannare dai prestigiatori dell’informazione.
Con questo nn voglio difendere nessuno, men che meno Feltri, ma solo sollecitare il sud ad un pieno riscatto sociale e politico, attraverso l’impegno delle sue migliori risorse.
Perché offendono ancor di più delle parole sconsiderate, la azioni maldestre, i treni persi e i sogni spezzati.